EMDR e acufeni



L’acufene o tinnitus è un disturbo che si manifesta con un noioso e persistente rumore all’orecchio. Tale rumore è percepito dal soggetto in assenza di uno stimolo sonoro normalmente udibile ed è descritto variabilmente come fischio, ronzio, fruscio, crepitio, oppure come una sensazione di pulsazione o soffio.

Nella maggior parte dei casi, nonostante vengano eseguiti specialistici anche approfonditi, necessari per escludere patologie organiche, non emergono vere e proprie malattie alla base del disturbo.
Per questo motivo l’acufene è spesso definito come “idiopatico”, cioè privo di una causa nota e viene trattato con un ottica multidisciplinare in cui si integrano professionalità diverse (l’otorinolaringoiatra, l’audiometrista, il neurologo, lo psicologo, talvolta l’ortognatodontista).
 
Si tratta di un malessere talvolta molto fastidioso e addirittura invalidante che viene percepito nel corpo, a livello dell’area uditiva, ma che non ha un’evidenza di malfunzionamento o di patologia relativa a questa zona. Per questa ragione può essere in molti casi assimilato alle malattie psicosomatiche, le cui cause sono multifattoriali ed in cui il corpo viene utilizzato per esprimere un disagio psicologico o emozioni disturbanti di varia natura.
 
Occorre sottolineare che, essendo l’apparato uditivo in relazione con il sistema limbico, sede delle nostre emozioni, e al sistema neurovegetativo, da cui partono le reazioni automatiche del nostro corpo, è facile ipotizzare una connessione tra psiche e soma relativa all’acufene.
L’approccio psicologico alle malattie psicosomatiche, e all’acufene in particolare, prevede l’utilizzo di tecniche tratte dalla Mindfulness, tra cui l’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), in cui il paziente impara ad utilizzare specifiche strategie per affrontare il disturbo attraverso un percorso di focalizzazione sul corpo, sull’emozione e sul pensiero  che permettono di intervenire sulla reazione di ansia attivate dall’acufene.
L’acufene genera infatti tipicamente una condizione di allarme associato ad ansia che porta spesso allo sviluppo di un circolo vizioso di automantenimento dell’acufene stesso.  Ansia e allarme possono essere efficacemente gestite attraverso la tecnica EMDR, con l’obiettivo di  avviare gradualmente un processo di “abitudine”  alla percezione del tinnitus e di ridurre le reazioni associate alla sua presenza, interrompendo il circolo vizioso e trasformandolo in un meccanismo psicologico virtuoso.
 
L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) permette di sviluppare la capacità di accogliere nel campo della consapevolezza emozioni, sensazioni fisiche e pensieri indipendentemente dal loro contenuto e senza farsi travolgere da essi, come capita spesso con l’acufene. Questo atteggiamento influisce sulla capacità di padroneggiare situazioni difficili, conferendo maggiore potere nella gestione dello stress, dei conflitti e dei problemi di vita di ogni giorno.