Il cambiamento lo viviamo tutti
quotidianamente: il tempo che scorre via lento ma inesorabile, i minuti che
passano, le ore, i giorni… Anche a livello personale e soggettivo le cose
cambiano. Non siamo più gli stessi di dieci anni fa anche se siamo sempre noi..
I primi capelli bianchi, le prime rughe, i primi acciacchi.
Ci sono i cambiamenti desiderati
(un nuovo lavoro, una nuova casa, l’arrivo di un figlio) e ci sono i
cambiamenti subiti: una separazione, la perdita del lavoro, un lutto. Questi
ultimi sono più difficili da accettare soprattutto quando la persona tende a
riportare in vita i fantasmi del passato, rimpiangendo qualcuno che non c’è più
o una situazione vissuta e percepita come idilliaca. Ci sono persone che si
accaniscono a rincorrere inutilmente un partner che ha abbandonato la
relazione, o altre che pensano in continuazione a come erano le condizioni di
vita precedenti. Tutto ciò non permette che avvenga il cambiamento. In queste
situazioni, l’intervento dello psicoterapeuta è indispensabile per una
rielaborazione consapevole del passato.
Queste semplici riflessioni
suggeriscono che il cambiamento lo viviamo nella quotidianità attraverso il
nostro pensiero e le nostre emozioni che oscillano tra la paura dell’ignoto che
sta dietro il cambiamento e il desiderio di esplorare nuovi mondi e di spostare
più in là i propri confini.
Perché è così difficile cambiare?
Modificare una semplice abitudine
provoca una nuova organizzazione a livello delle cellule neuronali, tale per
cui nuove connessioni vengono a stabilirsi. Per esempio se provassimo a
scrivere su un foglio la nostra firma omettendo le vocali, incontreremo una
resistenza neurofisiologica e l’operazione richiederebbe una certa
concentrazione. L’altra resistenza presente nel cambiamento è di natura
psicologica e risponde alle paure dell’uomo di perdere sicurezza e punti di
riferimento. Possiamo ritenere che ogni persona organizza la propria modalità
di approccio al cambiamento in base alla plasticità cerebrale, ma anche in
funzione delle esperienze di vita e dei risultati di successo o insuccesso
ottenuti nel corso del tempo.
Ci sono due caratteristiche
insite nel cambiamento (Greco S. “La psicologia del cambiamento” Ed. Franco
Angeli – 2007)
- ogni cambiamento comporta un apprendimento e ogni apprendimento comporta un cambiamento;
- ogni cambiamento porta con sé guadagni e perdite.
In considerazione di questi due
aspetti, la difficoltà nell’accettare un cambiamento consiste nel fare un
nuovo apprendimento. A ciò si aggiunge la resistenza legata alla perdita. In
ogni cambiamento si deve accettare di lasciare andare via qualcosa di “vecchio”,
per sviluppare il nuovo con i vantaggi che questo comporta.
La psicoterapia permette a coloro
che fanno resistenza al cambiamento e che hanno sviluppato manifestazioni
sintomatiche più o meno gravi, di abbandonare
modelli di vita patologici, anche se più rassicuranti, per scegliere “consapevolemente” e
“responsabilmente” modelli nuovi e alternativi a quelli precedenti ma capaci di apportare un migliore equilibrio
psico-fisico.