Il disturbo da dipendenza da internet (I.A.D.) è una forma psicopatologica causata dall’abuso di internet che assume le stesse modalità presenti delle dipendenze in genere e, in particolare nella tossicodipendenza. Il soggetto tende a sostituire il mondo reale con un oggetto artificioso, quasi una sorta di “feticismo tecnologico”, con il quale riesce a costruire un proprio mondo personale e in questo caso virtuale analogo al mondo del tossicodipendente che ha un proprio linguaggio, uno specifico abbigliamento, atteggiamenti e comportamenti diversi e differenti rispetto al mondo reale nel quale è abituato a vivere.
Le conseguenti modificazioni psicologiche che si producono nell'individuo che diviene dipendente dalla rete sono: la perdita delle relazioni interpersonali, la modificazioni dell'umore, l’alterazione del vissuto temporale ed il pensiero completamente orientato all'utilizzo compulsivo del mezzo.
I principali sintomi che caratterizzano l’I.A.D. sono:
- il bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore in rete per ottenere soddisfazione;
- la marcata riduzione di interesse per altre attività che non siano Internet;
- lo sviluppo, dopo la sospensione o diminuzione dell’uso della rete, di agitazione psicomotoria, ansia, depressione, pensieri ossessivi su cosa accade on-line;
- la necessità di accedere alla rete sempre più frequentemente;
- l’impossibilità di interrompere o tenere sotto controllo l’uso di Internet;
- il dispendio di grande quantità di tempo in attività correlate alla rete;
- il continuare a utilizzare Internet nonostante la consapevolezza di problemi fisici, sociali, lavorativi o psicologici recati dalla rete.
La dipendenza da internet è una modalità messa in atto per soddisfare sul piano virtuale quel che non si riesce ad ottenere sul piano della realtà, fino al punto di percepire il mondo reale come ostacolo o impedimento all'esercizio della propria onnipotenza. Nelle chat, dove si è liberi di usare la fantasia nel presentarsi agli altri e nell'immaginarli, non è difficile incontrare persone che dichiarano un'identità diversa da quella reale. Mentire dà a ciascuno l'euforia di una libertà illimitata e forse, per la prima volta, l'ebbrezza di essere affascinanti. In tal modo chi chatta ha la possibilità di realizzare in modo virtuale il proprio ideale dell'io, e di riflesso sentirsi finalmente ideale.