Il colloquio psicologico

Il colloquioè una forma di indagine in cui la raccolta dei dati avviene attraverso un processo di comunicazione verbale. Nato come metodo di indagine nell’ambito delle scienze sociali, il colloquio è stato adottato dalle scienze psicologiche come strumento di ricerca che, insieme all’osservazione, ai reattivi e alle procedure sperimentali, consente di trarre informazioni sulle attitudini, le conoscenze, le aspirazioni e i conflitti di un individuo o di un gruppo” (Galimberti 1999).
L’obiettivo del colloquio clinico è quello di giungere ad un livello di conoscenza del paziente che permetta di rilevarne le caratteristiche di personalità e un possibile quadro psicopatologico, in maniera da formulare una diagnosi che prenda in considerazione sia l’entità del disturbo che l’incidenza di questo sul funzionamento sociale e lavorativo del paziente, e, quindi, valutare il tipo di intervento terapeutico più idoneo (Gislon 1988).
Il colloquio è sempre un incontro tra due o più persone (il numero delle persone è maggiore a due per esempio nei casi di terapie familiari). Il colloquio è sempre un rapporto individuale e quindi varierà da caso a caso. Inoltre incide sul tipo di colloquio anche la personalità del soggetto.
Nel primo colloquio si richiede di mantenere la “neutralità”: atteggiamento attivo di curiosità, disponibilità e attenzione in cui il clinico permette al paziente di esprimersi liberamente.
Il primo colloquio è una situazione nuova che crea tensione anche nel clinico: non si sa con precisione chi si avrà davanti. È un impatto con qualcosa che non si conosce. Esso si colloca all’interno dell’assessment, intendendo con questo l’ampia valutazione iniziale che il clinico svolge al fine di poter pianificare l’eventuale presa in carico del paziente.
Perciò il primo colloquio è diretto sia alla raccolta di dati necessari per elaborare una formulazione del caso secondo un approccio multidimensionale, sia a stabilire una relazione collaborativa con il paziente, che riveste un ruolo attivo alla pari del clinico nella creazione di questa alleanza terapeutica.